Ebner: “Con l’inflazione si allungano le code ai banchi alimentari”

“Con uno scatto dell’inflazione del 3,5% nel mese di ottobre e quasi del 12% rispetto al 2021 la situazione delle famiglie a basso reddito si è ulteriormente aggravata”. E’ il commento del segretario del sindacato dei pensionati della Cgil/Agb, Alfred Ebner, in riferimento ai dati nazionali.

Ebner ricorda che dal 1984 non si vedevano aumenti simili e che questi riguardano soprattutto l’energia e gli alimentari, quindi il “carrello della spesa” che considera proprio i beni maggiormente consumati da chi ha un reddito basso, tra cui buona parte dei pensionati. “Senza aiuti strutturali le code davanti ai banchi alimentari si allungheranno anche con persone che finora riuscivano ad arrivare senza eccessivi problemi a fine mese”, afferma il segretario del sindacato dei pensionati.

Se confermata l’inflazione già acquisita per il 2022 sarà attorno all’8% e sarà anche la base per la rivalutazione delle pensioni per il 2023. Per gli assegni relativamente bassi non ci saranno sorprese, che il sindacato però non esclude per quelli più alti, vista la necessità del Governo di dover recuperare somme consistenti per calmierare il costo dell’energia a favore di famiglie e imprese. “Già in passato i pensionati sono stati considerati un bancomat per risollevare le sorti del bilancio pubblico, ma non accettiamo che si continui a farlo. Già ora la rivalutazione per le pensioni più alte non copre del tutto l’inflazione e la tassazione porta via quasi un terzo dell’aumento a chi supera i 28.000 euro lordi annui”, continua il sindacalista.

Secondo Ebner, con l’inflazione a due cifre il “fiscal drug” rappresenta un ulteriore problema per il potere d’acquisto delle famiglie. Il segretario dei pensionati ritiene quindi un’urgenza non più rinviabile una rivalutazione delle pensioni e una riforma del fisco che vada ben oltre le promesse elettorali.