Sindacati, con nuovo assegno figli rischio diseguaglianze
Cgil/Agb, SgbCisl e Uil-Sgk, pur ritenendo positivo l’intento di estendere l'assegno per i figli fino ai 18 anni, chiedono di approfondire le conseguenze politiche e tecniche di alcune scelte, prime fra tutte la rinuncia all'utilizzo della Durp.
Come ribadito dalle confederazioni sindacali in una conferenza stampa congiunta, la Durp si caratterizza come uno strumento la cui flessibilità non ha paragoni con l’Isee nazionale. Per i sindacati la Durp consentirebbe un’analisi approfondita dei redditi delle famiglie altoatesine e sarebbe quindi utilizzabile per una politica di welfare rispondente a una equa redistribuzione delle risorse in chiave di progressività.
Per i segretari Cristina Masera (Cgil/Agb), Dieter Mayr (SgbCisl) e Toni Serafini (Uil-Sgk) depotenziato lo strumento, quell'importante patrimonio di dati sarà ovviamente in possesso di Inps e non disponibile per la Provincia.
Il timore dei sindacati è che in breve tempo la Durp verrà abbandonata a favore dell'Isee anche per altre prestazioni per cui è ancora prevista. La Provincia di Bolzano – hanno affermato in conferenza Masera, Mayr e Serafini – sta di fatto per rinunciare a uno strumento creato per implementare la propria autonomia.
I Caaf e i Patronati si sono particolarmente impegnati per il sistema Durp anche per renderlo il più aderente ai bisogni del cittadino. Come evidenziato in conferenza stampa, nel passaggio da un sistema all'altro le ricadute maggiori si verificano proprio sulle famiglie.
Tra gli aspetti segnalati, un primo riguarda il fatto che mentre la Durp può essere autocompilata sia in lingua italiana che in lingua tedesca (nell’anno 2021 sono state presentate 9.471 Durp direttamente dal cittadino) l’autocompilazione dell’Isee è invece possibile solo in lingua italiana.
Fra le differenze tecniche i sindacati hanno segnalato inoltre l’anno di riferimento della rilevazione economica e patrimoniale (due anni prima per l’Isee e uno per la Durp), una diversa identificazione del nucleo familiare preso in considerazione, nonché i redditi valutati; ad esempio entrano a far parte del reddito Isee tutte le provvidenze provinciali. È inoltre determinante la differente valutazione dei patrimoni immobiliari come la prima casa e i fabbricati rurali che, hanno ricordato le confederazioni, nella Durp è diverso e più favorevole per i cittadini. Lo stesso vale per i redditi dei coltivatori diretti. Anche il patrimonio mobiliare segue un trattamento diverso nella Durp dove va dichiarato solo se superiore a 5.000 euro.
Secondo Cgil/Agb, SgbCisl e Uil-Sgk, prevedere solo due fasce non garantirà progressività ed equità e dalle prime simulazioni parecchie famiglie saranno escluse dal beneficio ed inoltre non è prevista alcuna clausola di salvaguardia.
Per questi motivi i sindacati hanno chiesto, inascoltati, di prendere un anno di pausa di riflessione per valutare gli effetti reali dell’assegno unico nazionale e strutturare una vera riforma del sostegno alla prole in modo più ponderato e rispondente ai reali bisogni.